Dall’attuale SS 88, da un incrocio con semaforo, a sinistra troviamo la Chiesa di San Francesco e a destra inizia un lungo rettilineo che ci porta verso le frazioni di Lendinara che costeggiano l’Adige, . Saguedo – Barbuglio – Campomarzo.
Saguedo
Chiesa di San Barnaba
Sulle origini della chiesa di Saguedo non si hanno notizie precise in quanto risulta che sia stata distrutta con il campanile durante un cataclisma. Nel 1556 S.Barnaba venne ricostruita e riconosciuta parrocchia. Era dotata di cinque altari in legno ed in seguito di un battistero. L’attuale chiesa fu progettata dall’architetto Don Giacomo Baccari e completata nel 1797.
Segue uno stile di tipo neoclassico, equilibrato nelle proporzioni ed elegante nelle partiture. La facciata è scandita da quattro lesene culminanti con capitelli corinzi, sui quali si appoggia un frontone con bordatura dentellata, sormontato da tre statue rappresentanti la Fede, la Speranza e la Carità, attribuite a Pietro Muttoni.
L’interno, ad unica navata, ospita alcune pregevoli opere tra cui due tele di Palma il giovane eseguite circa nel 1624: si tratta di una Resurrezione di Cristo con i Santi Barnaba e Paolo in primo piano, posta nell’abside, e una Natività conservata nell’attuale sacrestia.
Sul primo altare a destra si trova la pala con il Martirio di S. Apollonia eseguita da un pittore veneto della prima metà del XVII secolo.
L’interno della chiesa è decorato da pitture eseguite a tempera all’inizio dell’ottocento. La decorazione che rappresenta la Gloria di S. Barnaba occupa il soffitto della navata, ed è riquadrata da una cornice madonata di stucco.
Pregevoli le sculture, tra cui una Madonna col Bambino inserita nella decorazione del secondo altare di sinistra e un bellissimo Angelo a braccia conserte posto su l’altare principale. Famosa è poi la formella intagliata e dorata, inserita nelle decorazioni del pulpito, ritraente la Samaritana al pozzo, realizzata negli ultimi anni del XVIII secolo da Giuseppe Fava detto il Saccadei.
Barbuglio
Chiesa di San Nicola
Prima di parlare dell’attuale chiesa, dobbiamo fare un salto nel passato, ad una vecchia costruzione, in quanto le due chiese sono legate fra di loro.
Il primo cenno storico riguardante Barbuglio lo troviamo in un accordo di pace, fatto nel 1294, quando i marchesi estensi cedettero al comune di Padova la “Vangadizza” con la “terra barbulei” ed altri beni.
La comunità di Barbuglio formata da un gruppo di case, poste lungo l’argine dell’Adige, contava allora 380 abitanti, quando il 10 giugno 1555 ottenne dall’abate della Vangadizza, dalla quale dipendeva spiritualmente, il permesso di costruire una chiesa.
Il piccolo tempio fu dedicato a S. Nicola da Bari, protettore dei marinai (la gente di Barbuglio era formata da barcaioli), e consacrata nel 1569.
Nel 1763 la primitiva struttura era stata ingrandita e dotata di una facciata simile a quella della chiesa di Saguedo e ornata di cinque statue: all’ interno presentava cinque altari in marmo di squisita fattura.
Altre opere importanti erano la pala di S Nicola del pittore Noelli, realizzata tra il 1762—64, la cantoria dell’intagliatore Ponzilacqua di Lendinara, l’organo, il pavimento di marmo con due sepolcri.
Nel 1919 per il rinforzo dell’argine dell’Adige fu demolita la chiesa, il campanile e la canonica.
Fino al 1939 gli altari demoliti e tutti i marmi i furono accatastati e lasciati alle intemperie.
Nel 1922 fu cominciata la ricostruzione della chiesa; la facciata venne edificata in mattoni a vista e l’interno divisa in tre scomparti: sulle pareti del presbiterio vennero sistemate le pale provenienti dalla chiesa precedente.
Il nuovo tempio è a una navata unica con un altare per lato. A destra è decorato con la statua di S. Valentino e S. Antonio da Padova; a sinistra è dedicato alla Beata Vergine del Rosario. L’altare centrale del settecento è dedicato al Santissimo Sacramento.
L’abside accoglie la statua di S. Nicola da Bari. I lavori continuarono lino al 1927 ed anche se non erano completamente finiti, il 2 aprile si celebrò la prima messa.
Per realizzare la pavimentazione bisogna attendere fino al 1946. anno in cui si realizzò anche il campanile, con una campanaria aperta da bifore.
Rarissimo documento del 7 marzo 1567 (in possesso all'Archivio del Sodalizio Vangadiciense di Badia Polesine) che riguarda:
"Giovanni Antonio, referendario e legato apostolico, riporta la concessione di papa Pio V agli uomini del comune di Barbuglio di edificare una propria chiesa, nel rispetto della parrocchiale matrice di Saguedo."
("Documento dell'Archivio Vangadiciense di Badia Polesine. Per gentile concessione del Sodalizio Vangadiciense")